Il VAD al cuore, ossia l’impianto di assistenze ventricolari, permette di trattare lo scompenso cardiaco nei pazienti non candidabili al trapianto di cuore.
L’insufficienza cardiaca è una condizione nella quale il cuore non riesce a pompare abbastanza sangue da soddisfare le esigenze dei vari distretti del corpo.
Può rappresentare lo stadio finale di qualunque patologia cardiaca quali:
In alcuni casi, non è possibile determinare una causa certa (cardiomiopatia dilatativa).
Il trattamento dell’insufficienza è basato sulla correzione di eventuali cause, l’utilizzo di farmaci, l’impianto di speciali dispositivi che ottimizzano la contrazione del cuore.
Quando tutte queste misure non sono sufficienti, si prende in considerazione il trapianto di cuore o l’impianto di assistenze ventricolari.
Il VAD cardiaco, acronimo di ventricular assist devices, sono delle pompe idrauliche impiantabili nei ventricoli del cuore per ripristinare una funzione cardiaca sufficiente in pazienti con grave scompenso.
Un VAD può essere impiantato nel:
L’assistenza di tipo LVAD è di gran lunga la più frequente.
Questi dispositivi sono impiantati come trattamento a lungo termine, come:
L’impianto di VAD al cuore viene eseguito in anestesia generale.
L’accesso al cuore avviene mediante un’incisione verticale al centro del torace di circa 25cm (sternotomia mediana), oppure mediante un’incisione sul lato sinistro del torace.
Il paziente viene collegato alla macchina cuore-polmone e la pompa viene inserita nella parete del ventricolo che deve essere assistito (sinistro, destro o entrambi).
Il sangue aspirato dal ventricolo viene pompato in aorta attraverso un tubo in poliestere ad essa cucito.
L’alimentazione e il controllo della pompa provengono da una piccola unità esterna, collegata alla pompa tramite un cavo elettrico che fuoriesce dalla cute a livello addominale o dietro all’orecchio.
Il paziente viene provvisto di una serie di batterie e caricatori, che permettono un’autonomia di 10-14 ore.
In preparazione all’intervento di VAD al cuore è effettuato uno screening scrupoloso che include:
In casi selezionati, può essere necessario completare lo screening con ulteriori accertamenti.
Prima dell’intervento si richiede l’interruzione della terapia anticoagulante.
L’intervento è eseguito in anestesia totale e richiede il digiuno dalla mezzanotte del giorno precedente l’intervento.
L’intervento di impianto di assistenze ventricolari ha una durata compresa tra le 4 e le 6 ore.
Si tratta di un intervento complesso, che presenta una serie di rischi, tra cui:
Alla fine dell’intervento il paziente, sedato e intubato, viene trasferito in terapia intensiva per un monitoraggio costante.
Dopo alcuni giorni, passati in terapia intensiva il paziente viene avviato a una graduale riabilitazione.
La degenza complessiva dopo questo intervento è di circa un mese.
Al termine, il paziente viene dimesso con una terapia farmacologica che include degli anticoagulanti per evitare che il sangue possa formare dei coaguli all’interno del VAD.
Saranno prescritti periodici controlli per verificare il corretto funzionamento del VAD.
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Mi chiamo Massimo Massetti specialista cardiovascolare, sono medico e chirurgo cardiovascolare.
Sono direttore del dipartimento di Scienze Cardiovascolari e direttore dell'Unità Operativa Complessa di Cardiochirurgia del Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS di Roma.
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