La sostituzione della valvola aortica, o la sua riparazione, è effettuata nei casi in cui si verifichi una disfunzione della valvola che deve essere grave e accompagnata da sintomi, o da significative alterazioni della struttura cardiaca dovute alla disfunzione valvolare.
L’intervento della valvola aortica, e la scelta tra riparazione e sostituzione, è effettuata in base alle caratteristiche della valvola malata e del paziente da operare.
Si interviene per alleviare i sintomi e per evitare un peggioramento della prognosi a lungo termine.
Esistono due tipi di operazione della valvola aortica:
La valvola aortica si colloca tra il cuore e l’aorta, il più grande vaso sanguigno del corpo umano.
La sua apertura e chiusura – coordinata con la contrazione e rilasciamento del cuore – fa sì che il sangue fluisca senza ostacoli verso l’aorta.
Esistono due tipi di disfunzioni che portano alla sostituzione della valvola aortica, o alla sua riparazione:
Le cause più frequenti di valvulopatia aortica sono:
Stenosi e insufficienza della valvola aortica possono coesistere nello stesso paziente.
La stenosi aortica, ovvero l’incapacità della valvola aortica di aprirsi in modo completo, può essere:
L’apertura non completa della valvola determina un ostacolo alla fuoriuscita del sangue dal cuore il quale, per riuscire comunque a espellere il sangue, si irrobustisce (ipertrofia) sovraccaricandosi di lavoro.
La stenosi aortica è la patologia più comune che colpisce le valvole del cuore nei paesi industrializzati ed è frequente negli over 70.
È spesso dovuta alla progressiva deposizione di calcio sulla valvola, secondaria all’invecchiamento.
Sintomi tipici sono l’affanno o sensazione dolore al petto in occasione di sforzi e, nei casi più gravi, svenimenti (sincopi).
L’insufficienza aortica consiste in un difetto nella chiusura della valvola, che comporta reflusso del sangue dall’aorta nel cuore e un pompaggio inefficiente del sangue.
Se insorge lentamente può essere ben tollerata dal cuore e i sintomi (il più tipico è l’affanno) possono svilupparsi dopo parecchi anni.
Se invece insorge rapidamente, come conseguenza di una rottura improvvisa della valvola (nel caso per esempio di un’infezione), può condurre molto rapidamente a gravi forme di scompenso cardiaco.
La sostituzione della valvola aortica, o la sua riparazione, può avvenire con diversi tipi di accesso:
La scelta del tipo di accesso spetta al chirurgo, in considerazione del tipo di lesione valvolare, delle co-patologie, della costituzione e dell’età del paziente.
L’intervento richiede l’arresto e l’apertura del cuore, per cui si fa ricorso alla circolazione extracorporea, con macchina cuore-polmoni.
In preparazione all’intervento, è effettuato uno screening scrupoloso che include:
In casi selezionati, può essere necessario completare lo screening con ulteriori accertamenti.
Prima dell’intervento si richiede l’interruzione della terapia anticoagulante.
L’intervento è eseguito in anestesia totale e richiede il digiuno dalla mezzanotte del giorno precedente l’intervento.
Sostituire la valvola aortica è necessaria in tutti i casi in cui la valvola non può essere riparata.
Nella stenosi aortica, per esempio, la valvola è irrimediabilmente danneggiata e va sostituita con una protesi.
La sostituzione della valvola aortica consiste nella sua rimozione, seguita dall’impianto di una protesi artificiale.
Le protesi valvolari possono essere:
Le valvole biologiche non richiedono terapia anticoagulante a vita, ma hanno durata limitata nel tempo (10-20 anni).
Le valvole di tipo meccanico sono, invece, di lunga durata ma richiedono terapia anticoagulante.
La scelta del tipo di protesi viene fatta tenendo conto delle aspettative di vita, la concomitanza di patologie che possano escludere una terapia di tipo anticoagulante e lo stile di vita.
Nelle donne in età fertile sono spesso preferite le valvole di tipo biologico.
Rispetto alla sternotomia, gli accessi mini-invasivi accelerano il recupero funzionale riducendo i tempi di convalescenza e garantendo un miglior risultato estetico.
L’intervento di sostituzione della valvola aortica ha dei rischi specifici quali:
In alcuni casi, è possibile riparare una valvola aortica insufficiente.
La riparazione può essere fatta mediante una serie di suture disposte ad arte, oppure – nei casi di insufficienza della valvola secondaria a una dilatazione dell’aorta – reimpiantando la valvola entro una protesi (un “tubo” artificiale) che sostituisce la prima porzione dell’aorta.
Nei pazienti affetti da stenosi aortica con rischio chirurgico elevato, o nei pazienti over 75, è possibile impiantare una protesi valvolare aortica per via percutanea e in maniera microinvasiva.
L’intervento in questione, chiamato TAVI, permette di impiantare la protesi a cuore battente e in sedazione senza aprire il torace, mediante una puntura inguinale e l’utilizzo di un catetere radioguidato.
Un intervento di sostituzione della valvola aortica, o di riparazione, dura in media dalle 3 alle 4 ore.
Al termine della procedura, il paziente è mantenuto sotto stretto controllo in terapia intensiva per 12-24 ore.
Il paziente viene dimesso in media dopo 5 giorni dal termine della procedura e può essere richiesta l’ammissione in un centro di riabilitazione cardiologica per circa 15 giorni.
Dopo circa 6-8 settimane, si verifica la guarigione dell’incisione toracica, anche se una lieve dolenzia può persistere ancora per qualche settimana.
Per le prime 6 settimane deve astenersi da pratiche che possano provocare sbalzi del battito cardiaco, come sforzi fisici oppure l’attività coniugale con il partner.
Entro le 12 settimane il paziente può tornare a condurre una vita normale e a praticare sport.
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Mi chiamo Massimo Massetti specialista cardiovascolare, sono medico e chirurgo cardiovascolare.
Sono direttore del dipartimento di Scienze Cardiovascolari e direttore dell'Unità Operativa Complessa di Cardiochirurgia del Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS di Roma.
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