Il tumore al cuore può insorgere in qualsiasi tessuto del cuore e causare diversi quadri sintomatici.
I tumori cardiaci possono essere suddivisi in:
Mentre i tumori metastatici sono invariabilmente maligni (più comunemente di origine polmonare), quelli primitivi sono benigni nell’80% dei casi.
I tumori cardiaci primitivi sono rari (meno di 1 persona ogni 2.000) e la prognosi è spesso favorevole, data la natura generalmente benigna.
Le principali conseguenze a livello cardiaco di un tumore sono:
Il trattamento consiste nella resezione nei, più comuni, tumori benigni, mentre nelle patologie maligne è da individualizzare in base al tipo e all’origine del tumore.
Tra i tumori cardiaci primari benigni possiamo trovare:
Il mixoma è il principale tumore al cuore benigno, quasi il 50% infatti dei tumori è di questo tipo).
Nel 75% dei casi i mixomi si sviluppano nell’atrio sinistro.
In una piccola percentuale di casi possono essere multifocali.
Possono prolassare attraverso la valvola mitralica e ostacolare il riempimento del ventricolo durante la diastole.
Tra i tumori cardiaci maligni primari possiamo trovare:
I tumori cardiaci metastatici hanno principalmente origine nei polmoni (10%) e nelle mammelle (10%) ma possono provenire anche da tumori renali, ematici o cutanei.
Il tumore al cuore può essere inizialmente asintomatico e poi causare sintomi lievi.
I principali sono:
Per la gran parte dei tumori cardiaci non è stata individuata una causa specifica.
In unapiccola percentuale di casi possono essere di carattere ereditario (specialmente i tumori benigni).
La diagnosi di un tumore al cuore avviene tramite diagnostica per immagini come:
La biopsia cardiaca è eseguita molto raramente; si utilizzano, infatti, gli esami strumentali e la sintomatologia per stabilire la natura maligna o benigna del tumore.
La prima opzione di trattamento nel tumore al cuore benigno è la rimozione chirurgica.
Tumori benigni trattati per tempo hanno una sopravvivenza molto elevata e una prognosi favorevole.
In caso di tumori che interessano aree troppo estese del cuore, sebbene benigni, la resezione completa può non essere possibile.
In questi casi, il trapianto di cuore può essere un’opzione, ma viene eseguito molto raramente (e comunque solo in caso di tumori benigni).
La radioterapia e la chemioterapia sono le terapie di elezione per i tumori cardiaci maligni e servono per rallentare la progressione del cancro.
Lo schema di trattamento dipende dall’organo in cui si è originato il tumore.
Le cure riservate ai tumori cardiaci di tipo metastatico sono di conservazione o palliative; la prognosi è spesso non favorevole.
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Mi chiamo Massimo Massetti specialista cardiovascolare, sono medico e chirurgo cardiovascolare.
Sono direttore del dipartimento di Scienze Cardiovascolari e direttore dell'Unità Operativa Complessa di Cardiochirurgia del Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS di Roma.
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