La stenosi aortica è una malattia a carico della valvola aortica, in cui si verifica una riduzione della sua capacità di apertura.
La stenosi aortica può essere:
In pazienti con valvola aortica bicuspide la patologia può insorgere precocemente.
La ridotta apertura della valvola crea un ostacolo alla fuoriuscita del sangue dal ventricolo sinistro.
Il cuore deve perciò compiere un lavoro aumentato ad ogni battito cardiaco.
Per compensare la condizione si verifica un’ipertrofia, ovvero un ispessimento delle pareti muscolari del cuore.
Questo meccanismo compensatorio è efficace solo negli stadi iniziali, mentre a lungo andare diventerà controproducente e potrà portare a insufficienza cardiaca.
In base a criteri ecografici, è possibile classificare la stenosi come:
Le stenosi di grado lieve e moderato sono spesso asintomatiche e dare segno di sé solo quando il cuore è messo a dura prova da sforzi intensi.
Nei casi di stenosi aortica severa i sintomi sono:
Può comportare gravi conseguenze, come:
La principale causa in persone che hanno più di 70 anni è l’insorgenza di calcificazioni a carico della valvola, dovuta all’invecchiamento.
In soggetti più giovani, invece, è generalmente conseguenza di malformazioni congenite oppure può avere origine reumatica.
L’ecocardiogramma permette di diagnosticare la presenza di una stenosi valvolare aortica e di quantificarne la severità.
Inoltre, è in grado di valutare la funzionalità cardiaca e confermare, o escludere, la presenza di ipertrofia ventricolare.
Quando la stenosi aortica si presenta in maniera asintomatica, nei soggetti adulti è possibile monitorare la malattia tramite trattamento farmacologico e controlli periodici.
In questi casi possono essere utilizzate diverse classi di farmaci, tra cui i diuretici.
È bene specificare, tuttavia, che i trattamenti farmacologici non risolvono il problema.
L’unica soluzione definitiva è un intervento di:
L’intervento di sostituzione della valvola aortica mira a sostituire del tutto la valvola cardiaca malata con una protesi, che può essere biologica o meccanica.
Le protesi biologiche sono di origine animale e hanno una durata limitata nel tempo, circa 15-20 anni, ma presentano il grande vantaggio di non richiedere una terapia anticoagulante, se non inizialmente.
Le protesi meccaniche, invece, hanno una durata teoricamente illimitata, ma richiedono terapia anticoagulante a vita.
In pazienti che hanno più di 75 anni di età, o ad alto rischio chirurgico, è possibile effettuare un intervento di protesi aortica per via percutanea, anche detta TAVI.
L’impianto di TAVI avviene in sedazione, a cuore battente e senza la necessità di macchina cuore-polmone.
L’accesso al cuore del paziente avviene con cateteri inseriti tramite arterie periferiche e senza apertura del torace.
La protesi biologica viene posizionata sotto guida radiologica ed ecocardiografica.
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Mi chiamo Massimo Massetti specialista cardiovascolare, sono medico e chirurgo cardiovascolare.
Sono direttore del dipartimento di Scienze Cardiovascolari e direttore dell'Unità Operativa Complessa di Cardiochirurgia del Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS di Roma.
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